La cellula «artificiale»
alla ricerca di un fine
Il primo batterio
artificiale prodotto nei laboratori biotecnologici di Craig Venter scatena
commenti e apre scenari del tutto inediti. Anche il presidente degli Stati
Uniti d’America, Barack Obama, ha chiesto una valutazione bioetica alla
commissione presidenziale da lui istituita. Mentre giudizi prudenti vengono
espressi sia dal presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, sia dall’Osservatore Romano.
Gli
scienziati sono generalmente soddisfatti del risultato annunciato sulla rivista Science,
ma non mancano di far osservare che si tratta di un primo passo, e che
conseguenze e possibile uso di queste cellule sono «ancora da verificare», come
ha sottolineato il ministro della Salute Ferruccio Fazio. Mentre non mancano
commenti che riducono la portata della novità dell’esperimento di Venter.
Barack Obama si è rivolto alla Commissione presidenziale per lo studio delle
questioni bioetiche perché dedichi attenzione agli sviluppi di questo risultato
scientifico. Il presidente Usa ha chiesto di considerare «i benefici potenziali
per la salute, la sicurezza e altri settori», ma anche di «identificare gli
appropriati confini etici e i rischi» per minimizzarli.
La Commissione dovrà
«esprimere raccomandazioni sulle azioni che il governo dovrebbe avviare per
consentire agli Stati Uniti di sfruttare i benefici di questo settore della
scienza in evoluzione».
«Un segno ulteriore della grande intelligenza dell’uomo», che è un «dono di
Dio» da impiegare sempre con «responsabilità». Così il cardinale Angelo
Bagnasco ha commentato la notizia della creazione della «vita artificiale».
«Non conosco i dettagli della scoperta», ha precisato il presidente della Cei,
aggiungendo che «l’intelligenza non è mai senza responsabilità. Ogni
acquisizione scientifica va illuminata da una visione etica che abbia sempre al
centro la dignità umana». Anche sull’
Osservatore
Romanosi ammira la scoperta, puntualizzando: «Un ottimo motore ma
non è la vita». E al Pontificio Consiglio per la Pastorale
della salute,
il sottosegretario Jean-Marie Musivi Mupendawatu spiega: «Stiamo studiando a
fondo la notizia, che comunque rilancia le grandi questioni, come il binomio
scienza ed etica. È sempre necessario approfondire tutti gli aspetti legati a
novità di questa portata».
Il ministro della Salute Ferruccio Fazio parla di «scoperta positiva, ma le cui
implicazioni sono solo ancora delle ipotesi». «Ma sull’uso – aggiunge – ci
vorrà un’attenta riflessione. Quando si è in tema di manipolazioni genetiche
resta comunque l’obbligo di vigilare affinché l’uso non sia indiscriminato». Il
referente italiano del Progetto Genoma, Paolo Vezzoni (Cnr di Segrate, Milano)
osserva che «il risultato è un passo importante, come andare su Marte. Ma ora
serve tornarci». E ammette che «non è stata creata una nuova cellula artificiale,
ma è stato sostituito il genoma di un batterio con uno sintetizzato
artificialmente». L’oncologo Umberto Veronesi prevede che «non succederà niente
di concreto nei prossimi anni», ma che «esploderà la ricerca sul Dna». E senza
rischi: «Un Dna da solo non è un essere vivente. Vive e funziona solo se è
messo all’interno di una cellula».
Dal sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella viene un invito alla cautela:
«Non è la scoperta del secolo, anche perché Venter ha solo scomposto e
ricomposto elementi organici con metodi tra l’altro in parte già noti. Non ha
creato nulla in laboratorio». Analogo scetticismo dal giurista Alberto Gambino
(Università Europea di Roma): «A leggere le notizie sembrava che si fosse
creata la vita artificiale e che addirittura
la Chiesa avesse applaudito».
Invece «non c’è alcuna vita artificiale, ma solo l’innesto di un cromosoma
sintetico in una cellula già esistente».
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