La
Neuropsicofisiologia –
disciplina scientifica che integra Neurologia, Psicologia e Fisiologia – è nata
dagli studi svolti dal prof. Michele Trimarchi, a partire dagli anni ‘70, sulla
Fisica dell’Informazione, sulle differenze funzionali tra emisfero destro e
sinistro, e sulle funzioni superiori del cervello umano.
L’obiettivo sostanziale che ha
portato alla nascita della
Neuropsicofisiologia è stato quello di riportare ad unità la mente ed il
cervello (per troppo tempo tenuti separati in ambito neurologico e psicologico)
e studiare le funzioni cerebrali superiori e le differenze funzionali tra
emisfero destro e sinistro al fine di scoprire “la fisiologia della coscienza”,
ovvero come si sviluppa l’Io cosciente dell’essere umano, quell’Io che permette
di gestire consapevolmente e creativamente le funzioni cerebrali integrando il
dinamismo della mente con il soma nel suo rapporto con l’ambiente.
La
Neuropsicofisiologia si
fonda sulla Fisica, la quale dimostra che non esistono separazioni nel mondo
fisico poiché ogni suo elemento – dal micro al macro – genera un campo di
energia continuo e dinamico che interagisce costantemente con gli altri campi,
scambiando energia.
Attraverso lo studio di come i vari
sistemi comunicano tra
loro, è emerso che non esistono separazioni tra il mondo fisico esterno e il
mondo fisico interno al cervello umano, perché gli organi di senso sono
fondamentalmente trasduttori di energia che trasformano le varie forme di
energia per farle identificare dalla genetica cerebrale nelle loro
caratteristiche fisiche, obbiettive ed oggettive.
Questa, quindi, è la funzione sostanziale
degli organi di
senso: tradurre le diverse forme di energia affinché il cervello le percepisca,
le identifichi e ne prenda coscienza, sviluppando una conoscenza di cui
l’individuo possa disporre per il proprio arricchimento e per comunicare con
l’ambiente esterno.
La
Neuropsicofisiologia
fornisce una conoscenza integrata dell’essere umano e del suo comportamento
(affettivo-emozionale, logico-razionale, creativo), senza lasciare più nulla al
“caso”: ogni segnale che attraverso gli organi di senso giunge al cervello
segue un percorso ben preciso, per cui occorre verificare come viaggiano i
segnali all’interno dei due emisferi cerebrali e cosa producono, ovvero quali sono
i loro percorsi e vie preferenziali, e quali sono gli effetti emozionali e
razionali da essi generati.
Un paradigma centrale della Neuropsicofisiologia
è quello
che correla energia, materia e informazione (paradigma E-M-I): non esiste nulla
che non sia contemporaneamente informazione, materia ed energia.
Sono le informazioni che gradualmente
modulano le funzioni
neuropsicofisiologiche, dando vita alla coscienza dell’individuo quando sono
armoniche e fisiologiche al suo sviluppo, generando invece malessere, disagi e
psicopatologie quando sono conflittuali e antitetiche a quelle pulsioni
genetiche che spingono ogni essere umano all’autodeterminazione, alla libertà,
al rispetto della propria dignità ed autonomia.
Il cervello ha bisogno di stimoli fisiologici
che lo
alimentino, ha bisogno di evolversi, di interagire costruttivamente con
l’ambiente, e tutto l’ambiente – interno ed esterno – parte da una base fisica,
poiché tutto è fisico. Ogni forma di energia ci informa costantemente della
propria presenza perché il nostro cervello è in grado di misurarla, e potrebbe
misurarla fisiologicamente se non subisse condizionamenti che vanno a
distorcere proprio i suoi strumenti di misura, esattamente come spiegato da
Pavlov con i suoi esperimenti sul condizionamento classico. Purtroppo, a forza
di sottoporre l’essere umano a stimoli condizionanti abbiamo separato la
funzionalità dei suoi due emisferi cerebrali, destro e sinistro, abbiamo
dissociato l’essere dal suo Io, quell’Io che dovrebbe usare entrambi gli emisferi
per continuare a crescere in coscienza e conoscenza.
La ricerca neuroscientifica non ha ancora
fatto chiarezza
sul fine del cervello, ed è proprio su questo che si è concentrata la
Neuropsicofisiologia:
fine del cervello è dar vita ad un Io che deve diventarne proprietario assoluto
per gestire e decidere della propria vita nel rispetto di sé e dell’ambiente
umano e naturale.
Su tali basi, campi di indagine della
Neuropsicofisiologia
sono:
lo studio dell’anatomia e fisiologia
della coscienza;
lo studio della fisiologia e patologia
delle emozioni e
della motivazione umana;
lo studio delle funzioni cerebrali che
presiedono alle
capacità di inibizione degli istinti negativi o aggressivi, intrapersonali e
interpersonali;
lo studio delle funzioni cerebrali predisposte
alla
progettualità, che risiedono nei lobi frontali e usufruiscono dell’intera
attività psicofisica;
lo studio delle funzioni cerebrali esecutive
che convolgono
motivazione, gratificazione, volitività;
lo studio della fisiologia della comunicazione
(intrapersonale, interpersonale, sociale, interculturale), che richiede la
capacità di ascoltare in silenzio, identificare la motivazione
dell’informazione, ed elaborare creativamente una risposta consapevole
finalizzata ad una costruzione evolutiva, personale e/o condivisa; tale
capacità deve svilupparsi in età evolutiva e proseguire per tutto l’arco
dell’esistenza;
l’applicazione del metodo NPF
in campo educativo,
rieducativo, riabilitativo e psicoterapeutico.
L’interrelazione
dei processi sopra descritti richiede un’integrazione continua affinché emerga
la presenza dell’Io come “pilota” di tutte le funzioni del cervello umano.