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                                   LA SOCIETA'

Una società è l'insieme di individui (o di animali) che condividono fini e comportamenti e si relazionano congiuntamente per costituire un gruppo o una comunità.

Si definisce società un gruppo di persone che si stabiliscono in un territorio organizzato e sono uniti da uguali usi, costumi lingue e religioni, e solitamente organizzati in ceti e classi sociali.

L'uomo come altri animali mostra la tendenza alla socialità che si spiega anche come una caratteristica genetica ottenuta per evoluzione; lo stretto nesso tra natura e cultura umana implica l'interazione con altri uomini ed il sorgere delle società è parallelo all'evoluzione del linguaggio e delle strategie collettive di sopravvivenza, abilità sociali senza cui i bisogni dell'organismo non riescono ad essere soddisfatti.

Tra le teorie sociologiche contemporanee per diversi anni ha ricoperto una posizione dominante il funzionalismo.

Nel FUNZIONALISMO la società è concepita come un insieme di parti interconnesse tra di loro. Nessuna di esse, quindi, può essere compresa isolata dalle altre, ma solamente nel suo contesto. Le relazioni che intercorrono tra le parti della società sono di tipo funzionale, ovvero ogni elemento svolge una particolare compito che, unito a tutti gli altri, concorre a creare e mantenere funzionante quell'apparato che noi chiamiamo società. Esiste dunque, per il funzionalismo, uno stato di equilibrio nella società, che si ha quando ogni parte svolge correttamente il proprio compito.

Il concetto fondamentale del funzionalismo sociologico è lo studio della società, intesa come una globalità di strutture sociali e culturali (costumi, credenze, riti, tecniche, azioni sociali, ecc.), relazionate fra loro, la cui funzione è quella di contribuire a preservare quelle condizioni essenziali per l'esistenza del sistema sociale indagato.
Il funzionalismo si è diffuso nell'ambito sociologico a partire dagli
anni quaranta del Novecento, grazie al lavoro di Talcott Parsons e di due suoi allievi Robert K. Merton e Marion J. Levi, inquadrabili nel cosiddetto "macrofunzionalismo", dato che si fonda sul funzionamento del sistema piuttosto che sull'individuo, diversamente dal "microfunzionalismo" proposto da Kurt Lewin.

Il funzionalismo di Parsons
La teoria di Parsons rappresenta il funzionalismo più ortodosso, il più ligio ai principi e all’impostazione di fondo di questa concezione ma è anche la teoria funzionalista più discussa e criticata.

Parson ha sintetizzato l’organizzazione funzionale della società nel noto modello AGIL.

Ogni società deve rispondere a quattro fondamentali problemi:
- di adattamento;
- di raggiungimento dei fini;
- di integrazione;
- di mantenimento dei modelli latenti

La funzione adattativi risponde al problema di ricavare dall’ambiente sufficienti risorse e distribuirle nel sistema; a svolgere questo compito indispensabile per la sussistenza provvedono le istituzioni economiche.
Affinché il sistema sociale raggiunga fini specifici occorre un potere in grado di mobilitare la società e di decidere. È il compito delle istituzioni politiche.

Il bisogno di integrazione consiste nella necessità di tenere uniti i membri della società e di coordinare le azioni evitando disordini. È il compito del sistema giuridico che deve controllare che si rispettino le regole e sanzionare i comportamenti devianti.
I modelli latenti consistono in quella parte del funzionamento del sistema sociale che dipende dal mondo interiore degli individui.
A gestire i modelli latenti provvedono la famiglia, la scuola, le associazioni, le organizzazioni religiose.

Secondo Parsons questi imperativi funzionali si ritrovano non solo in tutte le società, ma anche in ciascuna istituzione all’interno della società.

Parsons considera universale il modello AGIL. Esso fornisce un sistema di classificazione funzionale delle istituzioni, che può rivelarsi utile, specie se adoperato con elasticità; ha ispirato anche ricerche interessanti, basate sul confronto tra i ruoli svolti dalle istituzioni nelle diverse culture, tuttavia è chiaramente astratto e lascia imprecisate diverse cose.

La teoria di Parsons prende in esame anche il versante individuale, il lato soggettivo, interno della società. Infatti, si rende conto che sono gli individui con i loro comportamenti a far esistere la società.

Nella concezione di Parsons la società è in realtà composta da quattro stratificati sistemi in connessione tra di loro:
- il sistema culturale, fatto di conoscenze, valori, simboli;
- il sistema personale, in cui si svolge la vita interiore dell’individuo;
- il sistema sociale, che consiste nelle posizioni, i ruoli, le norme, le istituzioni;
- il sistema fisico-biologico.

Il sistema culturale domina sugli altri, influenza il sistema sociale e penetra nell’individuo portandolo ad adeguarsi alle conoscenze della cultura cui appartiene.
Parsons per spiegare come mai non basta che gli individui abbiano dentro di sé i contenuti culturali, affinché partecipano attivamente alla vita sociale, occorre che all’atto pratico agiscano secondo le regole, sostiene che le persone si comportano secondo le regole sociali perché sono esseri razionali che decidono cosa fare in base alle mete che si prefiggono.

L'analisi funzionale

Merton sostiene che l'idea centrale del funzionalismo sia quella di interpretare i dati attraverso le loro conseguenze sulla strutture più grandi in cui sono implicati. Come Durkheim e Parsons egli analizza la società per vedere se le strutture culturali e sociali sono ben integrate oppure no. Merton inoltre è interessato a capire per quale motivo le società persistono e cerca le funzioni che facilitano l'adattamento di un dato sistema sociale. Infine Merton ritiene che i valori condivisi siano decisivi per spiegare come le società e le istituzioni funzionano.

L'analisi funzionalista classica viene considerata conservatrice in quanto rivolta alla ricerca dei fattori di turbamento delle strutture sociali disfunzionali che possono provocare una modifica nello status quo. Merton si discosta da quest'analisi tradizionale, e dunque anche dal suo maestro Talcott Parsons, perché si pone una domanda: "funzionale a chi?". Ammettendo l'esistenza di diversi gruppi di interesse all'interno della società, senza considerarla più come un organismo unitario, introduce un elemento della sociologia del conflitto all'interno della sociologia funzionalista.

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